Indice
- Introduzione
- Premessa alla SEO
- Cos’è l’Ottimizzazione SEO?
- Cos’è una Strategia SEO?
- Quando non conviene fare una strategia SEO
- Qual’è l’obbiettivo della SEO?
- La SEO è morta?
La SEO è una parte molto importante del digital marketing e oramai non riguarda più solo Google ma anche i social media, i marketplace come Amazon e addirittura ChatGPT. C’è però una differenza tra ottimizzazione SEO e strategia SEO.
Se sei un imprenditore che desidera migliorare la presenza online della tua azienda, è fondamentale capire la distinzione tra questi due concetti e sapere quando la SEO è realmente efficace.
L’ottimizzazione SEO è una best practice indispensabile per ogni sito web mentre non tutti possono fare una strategia SEO, o meglio non sempre ha senso farla. In alcuni casi fare una strategia SEO per la tua presenza online potrebbe essere solo una spesa inutile.
Ti spiego tutto nei prossimi paragrafi.
Premessa alla SEO
SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, cioè ottimizzazione per i motori di ricerca.
Immagina il tuo sito come una vetrina: l’ottimizzazione SEO si occupa di allestirla nel modo migliore affinché sia apprezzata dai motori di ricerca che a loro volta mostrano la tua vetrina ai potenziali clienti, mentre sono nella fase della ricerca diretta.
Cosa significa nel marketing ricerca diretta?
È la fase in cui gli utenti sono più vicini all’acquisto o alla conversione. Si tratta di un pubblico formato da utenti caldi (l’opposto di pubblico freddo), che di propria iniziativa stanno utilizzando motori di ricerca come Google, ma anche altri come Amazon o Ebay (anche questi funzionano come motori di ricerca) per alcuni motivi, tra cui:
- cercare informazioni su qualcosa, ad esempio come fare qualcosa, oppure informazioni su un brand o informazioni generiche su prodotti e servizi;
- cercare direttamente prodotti o servizi da acquistare.
Per te che devi vendere i tuoi prodotti o servizi, non pensi sia un grande vantaggio riuscire ad intercettare e farti trovare da questi utenti? Ecco a cosa serve la SEO.
La strategia SEO, rispetto all’ottimizzazione, da uno sprint ancora maggiore a tutto questo processo con delle tecniche di marketing vere e proprie, costanti e ripetute per un certo periodo di tempo.
Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Se vuoi altre informazioni sulla SEO leggi anche questo articolo: “Cos’è la SEO e perché è importante per il tuo sito web“.
Cos’è l’Ottimizzazione SEO?
L’ottimizzazione SEO riguarda una serie di tecniche applicate al tuo sito web per renderlo più “appetibile” ai motori di ricerca come Google.
Ti elenco alcuni aspetti su cui un professionista lavora durante l’ottimizzazione SEO.
- Velocità del sito: usito che si carica rapidamente offre una migliore esperienza agli utenti e viene premiato dai motori di ricerca.
- Compatibilità con dispositivi mobili: dato che la maggior parte degli utenti oggi navigano sul web da smartphone e tablet, è essenziale che il tuo sito sia facilmente fruibile su questi dispositivi, cioè mobile friendly o sviluppato mobile first.
- Uso efficace delle parole chiave: nei contenuti del sito si inseriscono termini che i tuoi potenziali clienti hanno effettivamente cercato o che potrebbero cercare.
- Struttura chiara dei contenuti: organizzare le informazioni in modo logico e intuitivo, facilitando la navigazione, cioè la user experience (esperienza utente).
Cos’è una Strategia SEO?
Mentre l’ottimizzazione SEO si concentra su interventi specifici e tecnici sul sito, una strategia SEO è un piano d’azione più ampio e a lungo termine.
Pensa alla strategia SEO come alla pianificazione di una campagna di marketing: non si tratta solo di avere una bella vetrina, ma di attirare continuamente nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti.
Una strategia SEO efficace include:
- Analisi del mercato e dei concorrenti: capire chi sono i tuoi competitor e studiare come si posizionano online.
- Creazione di contenuti di valore: offrire articoli, guide o video che rispondano alle domande e alle esigenze del tuo pubblico.
- Costruzione di relazioni online: ottenere link da altri siti autorevoli che rimandano al tuo, aumentando la tua credibilità (backlinks).
- Analisi e miglioramento: analizzare regolarmente le performance del sito e apportare modifiche in base ai risultati ottenuti.
Quando non conviene fare una strategia SEO
La SEO offre numerosi vantaggi, ci sono tuttavia situazioni in cui potrebbe non essere la scelta giusta:
Settori altamente competitivi
Settori in cui la concorrenza è più forte dal punto di vista commerciale.
Quando con i tuoi prodotti o servizi ti trovi davanti a mercati dominati da grandi aziende con risorse significative, emergere attraverso la SEO può richiedere molto tempo e investimenti elevati.
Esigenza di risultati immediati
La SEO è un processo graduale e lentissimo (si parla di mesi e anni).
Se hai bisogno di visibilità immediata, strumenti come la pubblicità a pagamento (ad esempio, Google Ads o Meta Ads) potrebbero essere più efficaci nel breve termine, ma il tutto accompagnato da una buona strategia SEO non va mai male.
Budget limitato
Una strategia SEO completa richiede risorse economiche.
Se il budget è ristretto, potrebbe essere più vantaggioso focalizzarsi su altre forme di marketing digitale inizialmente.
L’investimento per la SEO riguarda il compenso al professionista, la spesa per i contenuti da produrre come foto, video e scrittura di testi, l’acquisto di backlinks.
Una strategia SEO ha comunque dei costi inferiori rispetto alle campagne pubblicitarie a pagamento, ma rispetto ad esse non da risultati immediati.
Volumi di ricerca assenti
Per fare SEO ci devono essere i volumi di ricerca per quelle determinate parole chiave.
Cosa significa? Ci sono tools che ci mostrano se le persone cercano quelle parole o quegli argomenti sui motori di ricerca e quanto le cercano (es. il volume medio mensile negli ultimi 12 mesi).
Se non ci sono volumi di ricerca non si può fare SEO.
Aziende con servizi estremamente tecnici o prodotti unici
Non ha senso dedicare budget per una strategia SEO per le aziende che offrono prodotti/servizi che soltanto esse offrono, o quasi.
Ad esempio “studi geotecnici per le piattaforme petrolifere” oppure degli orecchini fatti di un raro materiale naturale.
In questi casi non ha senso spendere soldi in SEO perché non c’è concorrenza.
Cosa fare in questi casi? Optare per le altre strategie di marketing.
Se si fa SEO per parole chiave diverse ma che hanno dei volumi, si attirerebbero soltanto pochi utenti e fuori target, cioè sbagliati, non interessati ai nostri prodotti/servizi.
Keyword Difficulty troppo alta
La KD misura quanto è difficile posizionarsi nei primi risultati di Google per una specifica parola chiave.
Si basa su fattori come il numero di competitor, la loro autorità e il numero di backlinks che le pagine già posizionate possiedono.
In questo caso la concorrenza è molto alta, ma non dal punto di vista commercale, bensì della parola chiave.
Esempio le parole “Facebook” o “Harry Potter”. Per diventare primi con queste parole chiave ci sono costi e tempi davvero proibitivi.
Qual’è l’obbiettivo della SEO?
Se hai letto fin qui e ancora non ti è chiaro, il punto di arrivo a cui queste due tecniche (ottimizzazione e strategia SEO) mirano è quello di essere primi.
Ma dove primi?
Nei risultati di ricerca, cioè quando l’utente dal pc o dallo smartphone va su Google e digita delle parole nella barra di ricerca, per cercare le informazioni o i beni di cui ha bisogno in quel momento.
C’è un problema però. Anzi più di uno:
- Fare SEO richiede degli investimenti;
- I risultati si iniziano a vedere dopo molti mesi;
- Fare SEO ti porta in una strada di soli concorrenti;
- Solo il 1° viene premiato.
Cosa significa che solo il 1° viene premiato? Pensa a quando tu stesso fai una ricerca su Google, quale risultato apri? Il primo, o se proprio dopo aver aperto il primo ti accorgi che non ti convince passi massimo ai risultati subito sotto, come il 2° e il 3°. Raramente scorri tutta la pagina e quasi nessuno va oltre la prima pagina dei risultati.
Il 90% degli utenti non va oltre la seconda pagina dei risultati di ricerca.
Quindi quantomeno devi riuscire a posizionarti primo o al massimo tra i primi tre risultati.
C’è un ulteriore problema che ti spiego nel prossimo paragrafo, quello che affermano molti del settore, cioè che oggi la SEO è morta.
La SEO è morta?
La SEO non è morta, si è evoluta.
Alcuni professionisti sostengono che oggi non serva più fare strategie SEO sia per la troppa concorrenza in qualsiasi settore di mercato sia perché Google ha ucciso la SEO, rendendola sempre meno efficace.
In effetti oggi, prima di vedere il primo risultato organico, troviamo ai primi posti:
- Annunci sponsorizzati (Google Ads), che occupano le prime posizioni.
- Box informativi (snippet, domande correlate, knowledge panel), che rispondono direttamente alla ricerca.
- Immagini e video di YouTube (di proprietà di Google).
- Risultati locali, che mostrano mappe e schede attività.
Quando finalmente compare il primo sito organico, molti utenti hanno già trovato ciò che cercavano tra questi elementi, rendendo più difficile ottenere traffico solo con la SEO.
Ma la SEO non è morta, è cambiata. Ora richiede strategie più avanzate, come:
- Ottimizzare per gli snippet e le ricerche vocali.
- Creare contenuti multimediali (video, immagini ottimizzate).
- Combinare SEO e advertising, perché la visibilità organica da sola non basta più.
- Rafforzare brand e autorevolezza, per essere riconosciuti come fonte affidabile.
La SEO non è finita, ma chi usa strategie obsolete sì. Bisogna evolversi e giocare con le nuove regole di Google.
Leggi anche l’altro mio articolo che parla di SEO: “Cos’è la SEO e perché è importante per il tuo sito web“.
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